Nuova Riveduta:

Genesi 25:34

Allora Giacobbe diede a Esaù del pane e della minestra di lenticchie. Egli mangiò e bevve; poi si alzò, e se ne andò. Fu in questo modo che Esaù disprezzò la primogenitura.

C.E.I.:

Genesi 25:34

Giacobbe diede ad Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura.

Nuova Diodati:

Genesi 25:34

Quindi Giacobbe diede a Esaù del pane e della zuppa di lenticchie. Ed egli mangiò e bevve; poi si alzò e se ne andò. Così Esaù disprezzò la sua primogenitura.

Riveduta 2020:

Genesi 25:34

E Giacobbe diede a Esaù del pane e della minestra di lenticchie. Ed egli mangiò e bevve; poi si alzò e se ne andò. Così Esaù disprezzò la primogenitura.

La Parola è Vita:

Genesi 25:34

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
Copyright © 1981, 1994 di Biblica, Inc.®
Usato con permesso. Tutti i diritti riservati in tutto il mondo.

Riveduta:

Genesi 25:34

E Giacobbe diede a Esaù del pane e della minestra di lenticchie. Ed egli mangiò e bevve; poi si levò, e se ne andò. Così Esaù sprezzò la primogenitura.

Ricciotti:

Genesi 25:34

Così, preso il pane e la minestra di lenti, mangiò e bevve; poi se ne andò, poco curandosi d'aver venduto la primogenitura.

Tintori:

Genesi 25:34

E così, avuto il pane e la minestra di lenticchie, Esaù mangiò e bevve e se ne andò, poco curando di aver venduta la primogenitura.

Martini:

Genesi 25:34

Così preso il pane, e la pietanza di lenti, mangiò, e bevve, e s'andò poco curando d'aver venduto il diritto di primogenito.

Diodati:

Genesi 25:34

E Giacobbe diede ad Esaù del pane, ed una minestra di lenticchie. Ed egli mangiò e bevve; poi si levò e se ne andò. Così Esaù sprezzò la primogenitura.

Commentario abbreviato:

Genesi 25:34

29 Versetti 29-34

Qui ci troviamo davanti all'accordo fatto tra Giacobbe e Esaù sul diritto di nascita: secondo Esaù frutto di carne ma frutto della promessa secondo Giacobbe. Fu un privilegio spirituale. Qui vediamo il desiderio di Giacobbe per la primogenitura che cercò di ottenere dal fratello maggiore per vie traverse, contravvenendo alla sua natura di persona semplice. Aveva il diritto di pretendere le cose migliori ma sbagliò sfruttando le necessità di suo fratello. L'eredità dei beni terreni del loro padre non si trasmise a Giacobbe e non era nemmeno considerata in questa promessa. Essa però includeva il futuro possesso della terra di Canaan per i figli dei suoi figli essendo il patto fatto con Abraamo in riferimento a Cristo e alla Discendenza promessa. Per fede Giacobbe considerò queste cose mentre Esaù, essendo incredulo, le rifiutò. Tuttavia, benché possiamo evitare di biasimare Giacobbe nella ricerca della primogenitura, dobbiamo assolutamente evitare qualsiasi frode pur di ottenere grandi vantaggi. La minestra di Giacobbe piacque agli occhi di Esaù: "Darmi una parte di quelle lenticchie rosse", per questo Esaù fu chiamato Edom o "il Rosso". L'appagamento dell'appetito sensuale rovina migliaia di anime preziose. Quando il cuore dell'uomo va appresso ai suoi occhi, Giob. 31:7, e quando serve il proprio ventre, esso sicuramente sarà punito. Se ci adoperiamo per evitare di soddisfare noi stessi rompiamo la forza maligna nella maggior parte delle tentazioni. Non si può supporre che Esaù stesse morendo di fame in casa di Isacco. Le parole: "Ecco sto morendo" sembra che indichino che egli non doveva vivere per ereditare Canaan o per una qualsiasi benedizione tra quelle future e che continui dicendo: "Chi le avrà quando sarò morto?". Questa è la lingua dei profani, con il quale l'apostolo lo marchia, Eb 12:16, e questo disprezzo della primogenitura è la sua colpa, ver. 34. È una grande follia rinunciare al nostro interesse per Dio, per Cristo e per il cielo a causa di ricchezze, onori e piaceri di questo mondo: è un pessimo affare come quello di chi ha venduto la sua primogenitura per un piatto di minestra. Esaù mangiò e bevve soddisfacendo il suo palato e il suo appetito e imprudentemente si alzò e andò per la sua strada senza il minimo pensiero o il minimo dispiace per il cattivo affare che fece. Esaù disdegnò così la sua primogenitura. Per la sua trascuratezza e il suo disprezzo e per giustificarsi di quello che egli aveva fatto, si mise a negoziare richiamando il passato. La gente si rovina, non tanto facendo quello che non è ammesso, ma, dopo avere agito, non pentendosi.

Riferimenti incrociati:

Genesi 25:34

Ec 8:15; Is 22:13; 1Co 15:32
Sal 106:24; Zac 11:13; Mat 22:5; 26:15; Lu 14:18-20; At 13:41; Fili 3:18,19; Eb 12:16,17

Dimensione testo:


Visualizzare un brano della Bibbia

Aiuto Aiuto per visualizzare la Bibbia

Ricercare nella Bibbia

Aiuto Aiuto per ricercare la Bibbia

Ricerca avanzata